Ultima elaborazione della lotta tra felini, questa piccola composizione trasla di quarantacinque gradi l’originaria composizione del 1962 (n. inv. 76) per un risultato altrettanto dinamico ma dallo sviluppo orizzontale.
Anche in questo caso, i due animali sembrano reggersi su un solo punto fissato a terra, ossia la schiena del felino atterrato, poiché il loro equilibrio è determinato dall’intreccio degli arti che si toccano e usano la massa volumetrica dell’avversario per slanciarsi contro di questa. Ancor più evidentemente, in questa versione più matura la composizione verte su un turbinoso senso dinamico dovuto dall’alternanza tra vuoto e pieno, tra curve concave e convesse.
Le zampe della fiera rampante poggiano sul nulla, sono completamente libere nello spazio per cui l’unico punto d’appoggio dell’animale è attraverso la presa del suo avversario. Laddove l’intento di Crocetti è palesemente concentrato sull’anatomia delle belve, la posizione circolare ricorda la ricorsività araldica delle lotte feline, simbolo di potere e continuità storica.
2006 Kagoshima, City Art Museum (mostra personale)
Tokyo, Istituto Italiano di Cultura (mostra personale)
Shangai, Art Museum (mostra personale)
Enzo Carli, Venanzo Crocetti, Roma 1979, n. 110.
Floriano de Santi, Museo Venanzo Crocetti. Sculture, dipinti e opere su carta dal 1930 al 1998, Roma 2002, n. 64.
Venanzo Crocetti, catalogo della mostra (Kagoshima, Art City Museum, 19 luglio – 31 agosto 2006) a cura della Fondazione Venanzo Crocetti (con presentazione di Claudio Strinati), Kagoshima 2006, p. 15, 87, n. 40.
Venanzo Crocetti, catalogo della mostra (Shanghai Art Museum, 15 – 30 novembre 2006) a cura di Shanghai Art Museum, SIVA of Fudan University e Fondazione Crocetti, Shanghai 2006, p. 18, n. 40.