Il piccolo bronzetto fa riferimento a un passo della Genesi (32, 24-34) in cui Giacobbe, preoccupato di incontrare Esaù cui aveva sottratto la primogenitura, durante il viaggio verso la casa dello zio Labano per sfuggire all’ira del fratello, sognò di lottare contro uno sconosciuto per tutta la notte e, riconosciutolo quale angelo mandato da Dio, lo supplicò per ottenere la benedizione divina da cui ebbero origine le dodici tribù di Israele.
La raffigurazione scelta da Crocetti mostra il momento dello svelamento, l’attimo in cui Giacobbe comprende di combattere contro l’angelo divino: il braccio brandito contro la creatura celeste apre la mano e si arrende alla presa e anche il corpo, proteso in avanti, è colto nel gesto di cadere in ginocchio e implorare per la benedizione. Tutta la composizione verte sulla rappresentazione di movimenti contrapposti: anche l’angelo incede verso Giacobbe spiegando le ali che seguono la tunica animata dal suo passo.
La superficie della scultura è volutamente scabra, con una patinatura che lasca grezze alcune parti, come a simulare il bronzo antico. Lo schema iconografico si inserisce in una tradizione figurativa attestata dalla seconda metà del XIX secolo: poco rappresentato in epoche precedenti, da Eugène Delacroix per la Chiesa di Saint Sulpice di Parigi (olio e cera su intonaco), il tema venne interpretato simbolicamente come dubbio morale sulla fede in Dio. Dalla composizione del pittore francese, l’opera di Crocetti riprende il motivo del braccio scagliato contro l’angelo e fermato dalla forza sovrumana della creatura celeste.
Lo stesso tema iconografico era stato rappresentato dal maestro in un dipinto su tavola nel 1939 (43×35 cm.) in collezione privata (De Santi 2007, n. 35) e nel bassorilievo dietro la Porta dei Sacramenti nella basilica di San Pietro a Roma (140×150), realizzata in bronzo tra il 1961 e il 1963 (D’Acchille 2010, p. 104-105).
2000 Giulianova, Museo d’Arte dello Splendore (mostra personale)
Urbino, Palazzo Ducale (mostra personale)
2007 Spoleto, Palazzo Sansi, (Festival dei due mondi – 50° Anniversario)
2010 Sulmona, Museo Civico Diocesano (mostra personale)
2013 Roma, Museo di Palazzo Venezia (mostra personale)
Enzo Carli, Venanzo Crocetti, Roma 1979, n. 42.
Venanzo Crocetti. Sculture e opere su carta dal 1932 al 2000. Dall’armonia della bellezza alle forme della materia, catalogo della mostra (MAS, Museo d’Arte dello Splendore, Giulianova, 2 luglio – 17 settembre 2000), a cura di Floriano De Santi, Teramo 2000, n. 19.
Venanzo Crocetti. Sculture e opere su carta dal 1932 al 2000. Mostra Antologica, catalogo della mostra (Urbino, Palazzo Ducale, Sala Castellare, 30 settembre – 5 novembre 2000), a cura di Floriano De Santi, Teramo 2000, n. 19.
Floriano de Santi, Museo Venanzo Crocetti. Sculture, dipinti e opere su carta dal 1930 al 1998, Roma 2002, n. 31.
Venanzo Crocetti. La bellezza moderna. Sculture, dipinti e disegni dal 1927 al 2000, catalogo della mostra (Spoleto, Palazzo Sansi, 50° Anniversario del Festival dei Due Mondi), a cura di Floriano De Santi, Teramo 2007, p. 16 e p. 46.
L’arte sacra di Venanzo Crocetti, catalogo della mostra (Sulmona, Polo culturale civico diocesano, 19 giugno – 18 luglio 2010), a cura di Tiziana D’Acchille, Albano Laziale (RM) 2010, p. 32.
Venanzo Crocetti e il sentimento dell’antico. L’eleganza nel Novecento, catalogo della mostra (Roma, Museo di Palazzo Venezia, 2 settembre – 20 ottobre 2013) a cura di Paola Goretti, Roma 2013, n. 56.