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Grande allieva di danza

Grande allieva di danza

bronzo

252 x 71 x 57 cm

1982

n. inv. 47

La figura stante, in equilibrio perfetto, era già stata studiata da Venanzo Crocetti nel 1964, quando compose Ballerina del circo (inv. n. 36). A differenza di quella prima prova, in questa monumentale scultura muliebre, più grande delle dimensioni reali, è imposta una manifestazione di bellezza maestosa e ideale, una consapevolezza sprezzante della propria beltà. Le forme magnifiche che tendono all’idealizzazione rendono la figura una moderna kore, simile alle sculture votive della Grecia arcaica, volutamente perfette nella composizione volumetrica.
I riferimenti alla classicità sono evidenti anche nel leggerissimo vestito che aderisce perfettamente al corpo, svelandone la solenne bellezza, versione contemporanea dei panneggi trasparenti dell’antica Grecia (si prenda, a esempio, la mirabile Afrodite velata del Palazzo Ducale di Mantova che condivide con la scultura di Crocetti la lievissima torsione del busto e l’appoggio della gamba retrostante).
L’aristocratica imperturbabilità del volto e le forme affusolate del corpo perfetto sono caratteristiche proprie dell’ultima produzione del maestro abruzzese, evidenti nelle sculture datate a partire dagli anni ’80. Esiste una seconda fusione dell’opera di proprietà della Banca di Credito Cooperativo di Teramo e un’esemplare di dimensioni più piccole (109x28x25), realizzato nello stesso anno, in collezione privata (Floriano De Santi 2001, n. 44).