Il legame tra l’uomo e il cavallo è antichissimo, è un rapporto che incrocia destini, che li unisce per un unico scopo e fa condividere un viaggio che lascia traccia ben oltre i passi compiuti. La comune sorte è ben descritta nel Cantico di Mosè (Esodo, 15, 1-18), dove si descrive la rovinosa fine dell’esercito egiziano quando si chiusero le acque del Mar Rosso: “precipitò nel mare, cavallo e cavaliere”.
Nelle composizioni di Crocetti che raffigurano questo antichissimo tema iconografico, la corrispondenza tra uomo e animale è ben visibile non tanto nella sincronicità dei movimenti, ma in una certa somiglianza quasi fisionomica, come se l’andatura avesse potuto modificare e l’uno nelle sembianze dell’altro.
In questo esemplare, le membra scarne del cavaliere sembrano fondersi nel torace altrettanto asciutto del quadrupede. Il movimento di entrambi è stanco, l’uomo cerca di spronare la bestia ma senza un reale intendimento. L’obbedienza del cavallo è accennata nella zampa anteriore appena sollevata da terra, ma la testa fiacca sembra pesare più della volontà, nella torsione, ancorché aggraziata, del collo.
1975 Tokyo, Contemporary Sculpture Center (mostra personale)
Osaka, Contemporary Sculpture Center (mostra personale)
2007 Spoleto, Palazzo Sansi (Festival dei Due Mondi – 50° Anniversario)
2013 Roma, Museo Nazionale di Palazzo Venezia (mostra personale)
Venanzo Crocetti, catalogo della mostra (Tokyo, Contemporary Sculpture Center, 3-21 giugno 1975 e Osaka Contemporary Sculpture Center, 25 giugno – 12 luglio 1975), CSC 1975, n. 9.
Enzo Carli, Venanzo Crocetti, Roma 1979, n. 89.
Floriano de Santi, Museo Venanzo Crocetti. Sculture, dipinti e opere su carta dal 1930 al 1998, Roma 2002, n. 59.
Venanzo Crocetti e il sentimento dell’antico. L’eleganza nel Novecento, catalogo della mostra (Roma, Museo di Palazzo Venezia, 2 settembre – 20 ottobre 2013) a cura di Paola Goretti, Roma 2013, n. 77.