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Maria di Magdala

Maria di Magdala

bronzo

177 x 43 x 95 cm

1980-1981

n. inv. 43

Delle molteplici raffigurazioni di Maria di Magdala, seguace di Cristo fino e oltre la Crocifissione, colei che per prima annunciò l’avvenuta Resurrezione, questo tardo esemplare è il risultato di alcune ricerche plastiche precedenti, una sorta di autocitazione che ben definisce la cifra stilistica dello scultore abruzzese.

La postura piegata in avanti, infatti, ricorda quella studiata per la Ragazza al fiume che saluta (1969), anche se il busto è completamente frontale e non inclinato verso la propria sinistra come nella precedente composizione. Il gesto di coprire il volto con le mani è mutuato direttamente dalla versione della stessa Maddalena nell’esemplare stante del 1956, cui assomiglia anche per la resa a ciocche scarmigliate della capigliatura. Non è, però, un semplice compiacimento stilistico: differentemente dalle precedenti rappresentazioni, qui la figura è immobile, chiusa in un dolore che piega fisicamente le membra eppure è così intimo da non lasciare trasparire alcuna espressione. Qui la Maddalena ha il corpo sfatto, pesante, epurato da qualsiasi accenno di beltà: più che nascondere, le mani sembrano sorreggere la testa nello sforzo di mantenere unite le membra in decadenza.

Da questa composizione, Crocetti trasse una fusione di dimensioni più piccole (58x22x53), datata 1974, in collezione privata in Abruzzo.