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Leonessa e serpente

Leonessa e serpente

bronzo

106 x 30,5 x 50 cm

1935

n. inv. 270

La composizione, dai molteplici riferimenti culturali, appartiene al gruppo di fiere che negli anni ’30 Crocetti realizzò anche grazie alla decennale osservazione dei felini dello zoo di Roma e alla frequentazione del Grande Circo Sneider, accampato dal 1931 presso il piazzale dei Prati Strozzi, nel quartiere Flaminio dove abitava in quegli anni lo scultore di Giulianova. Questo soggetto, che raffigura la vittoria di una leonessa su un serpente, ha origini artistico-letterarie medievali, sia connesse al significato simbolico tratto dai bestiari e dalle raffigurazioni ecclesiastiche, sia rimando ai racconti cavallereschi. 

Nella tradizione dei bestiari medievali, i leoni erano simboli cristologici per via del loro istinto di cancellare con la coda le proprie orme, come Gesù che nascose la propria natura divina per farsi uomo; per questo motivo, i leoni divennero simbolo di rettitudine e di tempra morale, mentre il serpente, strisciando per terra, costituiva l’emblema opposto, vale a dire l’iniquità e la perfidia. Un puntuale riferimento letterario si trova nel romanzo cavalleresco Yvaine ou le chevalier au lion di Chretien de Troyes, nel quale il protagonista Yvaine incontra il leone, suo compagno di avventure, dopo averlo salvato da una difficile lotta con un serpente. 

Nella storia dell’arte, molti sono i precedenti iconografici, in particolare durante il XIX secolo: Eugène Delacroix più volte rappresentò il trionfo del felino sul malefico serpente (1846, acquerello, Baltimora, Walters Art Museum; olio su tela, 1856, Essen, Museum Folkwang), ma forse la scultura di Antoine-Louis Barye, eseguita in bronzo nel 1831 (Parigi, Musée du Louvre) è la versione che più si avvicina all’esemplare di Crocetti, per il motivo delle fauci aperte e del serpente imbrigliato sotto le zampe anteriori.

L’arguta e modernissima intuizione di Crocetti consiste nel raffigurare non un leone nel pieno vigore fisico, ma una leonessa scarna dalla fame e terribile nel realismo delle membra in tensione, elementi fisici che esaltano il valore morale della lotta per la sopravvivenza.