XXI BIENNALE INTERNAZIONALE D'ARTE
mercoledì 1 giugno 1938 - venerdì 30 settembre 1938
Venezia, Palazzo dell’Esposizione
l'Arte di Crocetti fuori sede
Il 12 luglio del 1937 Crocetti riceve l'invito formale, firmato da Antonio Maraini, alla XXI Biennale di Venezia. Fu invitato con una mostra personale.
"I lavori per la personale alla biennale mi affaticano; in più i disagi economici per realizzare in bronzo queste sculture. Dormo poche ore. Ieri notte non ho potuto riposare affatto: sono stato seduto fino alle tre sul muricciolo dell’argine del Tevere in piena, ad osservare, nel terrore che il livello dell’acque aumentasse ancora di qualche centimetro. Per fortuna, oggi l’acqua decresce, in caso contrario, sarebbe stata per me una rovina; se la piena avesse superato l’argine come in vari punti si è verificato, avrei avuto due metri d’acqua nello studio, ubicato a duecento metri dal fiume e a due metri sotto il livello; le mie statue in creta secca, pronte per esserne portate in fornace, sarebbero state distrutte.
Le esperienze della terracotta mi attraggono e sono riuscito a realizzare figure più grandi del vero in un solo pezzo, rifacendomi alla tecnica degli etruschi, che ho potuto studiare al museo di Vale Giulia.
Trascorro intere settimane in fonderia. Seguire le fusioni in bronzo delle proprie sculture è veramente appassionante. Il lavoro in cera: questa meravigliosa materia che consente meglio di ogni altra di condurre la forma nel rigore possibile, per l’ultima definizione da fissare nel metallo.” (Dagli appunti di Crocetti)
Opere esposte alla XXI BIENNALE DI VENEZIA:
- Sala 24: Giovane con cane, pietra serena
- Sala 30: Giovane ammantato, terracotta | Le lavandaie, bronzo | Fanciulla che si pettina, terracotta | Bagnante, terracotta | La bella addormentata, bronzo
- Sala 31: David, bronzo
- Sala 33: Leonessa, bronzo
Pubblicazioni
XXI Biennale Internazionale d'Arte di Venezia 1938 – XVI. Catalogo mostra a cura di Esposizione biennale internazionale d'arte (Venezia, Palazzo dell’Esposizione, 1° giugno-30 settembre 1938), Venezia, Officine grafiche C. Ferrari, 1938. (presente nel Fondo Biblioteca Antonio Tancredi, Roma).
Venanzo Crocetti riceve il Gran Premio, di lire 25000, assegnato dal Comune di Venezia, per il ‘miglior scultore italiano.
“Aprile 1938. I disagi per i lavori della Biennale sono da considerarsi ormai passati. Come al solito, non sono contento del mio lavoro: tutte queste sculture mi sembrano molto inferiori a quanto speravo di raggiungere in ognuna. Chissà se prima di morire riuscirò a fare almeno una solo scultura buona in maniera assoluta, resistente di forma e contenuto, capace di un lungo cammino durante il quale possa essere ospitata con soddisfazione dagli uomini di buona volontà? Se non riuscissi a questo, a che cosa sarebbero servite tutte le fatiche di una vita?
Forse è un errore preparare sculture per una mostra come si trattasse di lavori commissionati e da consegnare a termine di tempo: penso che si dovrebbe esporre lavori “stagionati”. Ma anche questo criterio presenta per me il lato negativo, per quel senso di scontento che provo a breve distanza dalla conclusione di cui opera: i lavori terminati non vorrei più vederli, e invidio i pittori che hanno la facilità di poter nascondere i quadri.
Ho appreso che mi è stato assegnato il gran premio per la scultura. Questa notizia non mi ha emozionato, perché? Eppure, rappresenta quanto di meglio avessi potuto desiderare, non sono stato capace di spiegare questo fenomeno." (dagli appunti di Crocetti)