Di austera sacralità è l’immagine che Crocetti rappresenta in questa opera, raffigurante la tipologia iconografica dell’antica icona detta Theotokos, ossia della Madre di Dio. La caratteristica precipua di questo tema è il trono su cui è assisa la Vergine, particolare per il quale l’immagine è definita in latino come Sedes Sapientiae. In altre parole, in questa raffigurazione la Vergine è presentata quale artefice della santità di Gesù Cristo, educato alla bontà dalla saggezza della Madre.
Alla base dell’immagine, sul lato destro dell’osservatore, è visibile, appunto, lo schienale dello scranno dove Maria è seduta; con la mano destra, la Vergine tocca il piede del Figlio, anche questo dettaglio tipico dell’iconografia tradizionale.
Il poco aggetto e i piani semplici, con pochi dettagli che definiscono le volumetrie, conferiscono all’opera l’essenzialità del linguaggio contemporaneo.
Esposta presso la Cappella del Museo Venanzo Crocetti dal 2002.
2013 Roma, Palazzo Venezia (mostra personale)
Via Pulchritudinis – da Crocetti, risalendo a Delitio, a Sclocchini e Stampone, 2004 Teramo, a cura di Mariano Apa, p.93.
L’arte sacra di Venanzo Crocetti, catalogo della mostra (Sulmona, Polo Culturale civico diocesano Ex conventi S. Chiara, 19 giugno – 18 luglio 2010) a cura di Tiziana d’Acchille, Albano Laziale (RM), pp. 42-43.
Venanzo Crocetti e il sentimento dell’antico. L’eleganza nel Novecento, catalogo della mostra (Roma, Museo di Palazzo Venezia, 2 settembre – 20 ottobre 2013) a cura di Paola Goretti, Roma 2013, n. 85.