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Balletto antico

Balletto antico

bronzo

28 x 23 x 7 cm

1940

n. inv. 52

La piccola composizione è stata realizzata nello stesso anno di un secondo esemplare del medesimo tema iconografico, ma profondamente diverso nella figurazione: a differenza dell’altro (inv. n. 50), in questa versione la posizione dei due personaggi è meno composta, più palesemente erotica, per il ventre proteso del fauno e la scarmigliatura dei capelli della figura femminile.

Il titolo fa riferimento verosimilmente ai baccanalia, festeggiamenti in onore del dio Bacco (la divinità del piacere dei sensi), nei quali a un corteo di fanciulle danzanti (le menadi), si accompagnavano fauni e satiri musicanti. Seguendo tale suggestione, il riferimento iconografico più prossimo è l’incisione raffigurante la Danza di Fauno e Baccanti inventata da Agostino Veneziano e inserita nella pubblicazione Speculum Romanae Magnificentiae (Antoine Lafrery, 1548).

È possibile che Crocetti abbia conosciuto, sicuramente per via indiretta, il balletto L’Après-midi d’un Faune, del coreografo Vaclav Nijinsky (1912) e ne abbia subito qualche suggestione: la fonte più probabile potrebbe essere stata la serie di fotografie che della originaria rappresentazione fece Adolf de Meyer; è d’altra parte vero che alla fine degli anni ’30 ci fu un rinnovato interesse per l’opera coreutica, pensata per l’omonimo poema sinfonico di Claude Debussy (1892-1894): nel 1938, per esempio, il regista italiano Roberto Rossellini realizzò un cortometraggio sullo stesso tema (purtroppo perduto).