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Mostra ANTOLOGICA del Maestro VENANZO CROCETTI

giovedì 15 settembre 2011 - domenica 27 novembre 2011
Venezia, Palazzo Zenobio
l'Arte di Crocetti fuori sede

Questa importantissima retrospettiva veneziana, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica Italiana, aprirà, nel maestoso contesto di Cà Zenobio, i molteplici eventi, che nel centenario della nascita del grande scultore abruzzese, caratterizzeranno i prossimi due anni, sia in Italia che nel mondo.
Le opere del Maestro infatti, come d’altronde è sempre successo, inizieranno un lungo viaggio espositivo e dopo aver fatto tappa a Venezia, partiranno per il Giappone e poi alla volta della Russia e infine, nel 2013, faranno ritorno a Roma, a Palazzo Venezia, dove si concluderà il loro viaggio con una grande mostra antologica dedicata al Maestro di Giulianova, che fece in carriera “La Porta di San Pietro” in Vaticano e unico tra i moderni/contemporanei ad avere una sala intera dedicata all’Ermitage di San Pietroburgo.

Venanzo Crocetti è nato nel 1913 a Giulianova (Teramo), a cinque anni disegna col carbone sulle pareti di casa e in strada. Alle elementari si distingue proprio per il disegno e ancora bambino trascorre tutte le ore libere nelle botteghe degli artigiani del suo paese, disegnando e modellando le figurine per i presepi. Tra il 1923 e il 1925, cioè tra i dieci e i dodici anni, Venanzo perde la madre, la sorella e infine il padre. Una vera immensa tragedia.
Venanzo viene affidato ad uno zio paterno e continua le scuole a Porto Recanati.
Questi avvenimenti, inevitabilmente, gli segneranno tutta la vita, di uomo e di artista, forgiando in lui un carattere introverso e introspettivo, solitario, ma di grande forza e di incredibile tenacia.

Nell’estate del 1928 viene presentato a un direttore di un laboratorio di restauri d’arte, il quale apprezzando subito le grandi doti del ragazzo lo aiuta a trasferirsi a Roma e a trovare nella capitale un lavoro di apprendista, di ragazzo di bottega. Nelle ore libere Venanzo si dedica esclusivamente al disegno e allo studio della storia dell’arte. Seppure nei disagi economici Venanzo inizia la sua carriera d’artista e a soli diciannove anni vince il concorso di scultura indetto dalla prestigiosa Accademia di San Luca a Roma, un giorno ancora lontano ne sarà direttore.
Dall’ assegnazione di quel premio in poi espone in varie mostre romane.

Il successo delle prime mostre gli procura l’invito alla Biennale di Venezia del 1934. A questo punto decide di lasciare il lavoro di restauro e di dedicarsi esclusivamente all’arte. Vince numerosi premi in tutta Italia e nel 1936 e poi ancora nel 1938 viene di nuovo invitato alla Biennale di Venezia con una sala personale, vincendo il Gran Premio per la Scultura. Il successo porta anche le prime mostre all’estero. Espone a Zurigo, Berlino, Bruxelles, Parigi e Berna. A soli venticinque anni è un’artista famoso e riconosciuto in tutta Europa.

Da quei tempi in poi, continueranno ininterrotte le sue presenze nelle maggiori manifestazioni d’arte italiane ed internazionali, anche le commissioni per le opere pubbliche si moltiplicano: la cappella per la Stazione Termini a Roma, la statua di D’Annunzio per la Casa Madre dei Mutilati a Roma, l’altorilievo per la facciata della chiesa di Pomezia.

Nel 1946 è di nuovo nell’amata Venezia, ma non per una mostra, ma perché ha ricevuto l’incarico ufficiale per la cattedra di scultura, rimasta vacante dopo la morte di Arturo Martini. Così, per dieci anni, incessantemente, svolge la sua attività tra Venezia e Roma, le sue due città, quella che lo aveva reso famoso al mondo intero e quella che lo aveva accolto agli esordi, adottandolo quando era poco più che un bambino. Continua comunque a partecipare a numerose mostre internazionali, ma in quegli anni iniziano a prendere forma i suoi due più grandi sogni: costruire il suo immenso studio in Via Cassia a Roma (oggi Museo e sede della Fondazione Venanzo Crocetti) e vincere il concorso per Le Porte di San Pietro in Vaticano.

Importanti opere caratterizzeranno il periodo che va dai primi anni cinquanta al 1966, opere per basiliche e per spazi pubblici, a Roma, a Firenze, a San Paolo in Brasile, a Teramo; ma il suo pensiero dominante rimane La Porta di San Pietro, perché ormai ha vinto il concorso e ha ottenuto l’incarico. Esegue bozzetti, pannelli, centinaia di disegni, piccole fusioni dei bassorilievi, modelli in gesso e ancora fusioni. Nel 1965 l’opera è pronta alla realizzazione e Venanzo dedica l’intero anno alla fusione originale dei pannelli della Porta, seguendone personalmente in fonderia ogni passaggio. L’anno seguente La Porta è definitivamente terminata e viene inaugurata solennemente da Papa Paolo VI in presenza di un Venanzo raggiante ed emozionato.

Costruito ormai il suo immenso studio, Crocetti negli anni settanta continua ad esporre in tutto il mondo con grande successo: Tokyo, Osaka, Hong Kong, Mosca, New York, Toronto, Montreal. Continua anche il suo lavoro di scultura pubblica con vari monumenti in diverse città italiane, ma intanto, sta per prendere forma il suo terzo sogno, quello che lo accompagnerà fino agli ultimi giorni della sua vita: Il Giovane Cavaliere della Pace. Venanzo Crocetti voleva fare una grande “scultura” itinerante, un giovane che simboleggiasse un futuro senza guerre, un cavaliere nudo e senza armi, libero, giovane e sorridente, portatore di innocenza e di un sentimento di fratellanza.

Dai primi anni ottanta al 1988 il Maestro lavora ininterrottamente al gruppo equestre del Giovane Cavaliere della Pace, anche in questo caso esegue numerosissimi disegni e bozzetti. Conosce in quell’anno Boris Piotrovskij, direttore dell’Ermitage, che gli propone una mostra al Museo di San Pietroburgo, onorandolo di mantenere per le sue opere una sala in permanenza.
Nel 1989 viene completata la fusione del gruppo equestre e il 29 luglio, in concomitanza con il 45° anniversario del lancio della bomba atomica, inizia, proprio da Hiroshima, il lungo viaggio nel mondo del Giovane Cavaliere della Pace. Dopo Hiroshima ecco il Palazzo dell’Onu a New York, poi l’Ermitage di San Pietroburgo, a seguire Mosca e infine nel 1991 Il Giovane Cavaliere della Pace arriva a Strasburgo nella sede del Parlamento Europeo.

Anche questo grande sogno era portato a termine, la tenacia e il grande talento di Venanzo Crocetti, di quel bambino sfortunato e disagiato, che aveva forgiato il suo carattere nel dolore, era riuscito anche in questa ultima grande impresa.
Importanti mostre e altre opere pubbliche caratterizzarono anche gli ultimi anni della vita del Maestro che comunque era sempre più concentrato a trasformare il suo grande studio in un Museo, quel luogo, pensava…. è la casa di queste mie creature e seppur viaggeranno ancora, sempre qui dovranno poi tornare….
Ora le “creature” le aspettiamo finalmente a Venezia, nella città che tanto successo aveva dato al Maestro. Le sue opere ritornano come per fare un omaggio a Venezia, dentro un Palazzo incantevole e nel suo giardino all’italiana, nel mezzo del viale, arriverà anche Il Giovane Cavaliere della Pace, perché purtroppo, ora come allora, rimane utile ed attuale il suo monito e messaggio.


Progetto Espositivo Palazzo Zenobio
La mostra antologica sul Maestro Venanzo Crocetti si articola in vari spazi del Palazzo, a partire dall’atrio che ospiterà due grandi sculture in bronzo e fino al giardino, che invece farà spazio al famoso gruppo equestre del Giovane Cavaliere della Pace.
Il nucleo determinante della mostra comunque, sarà allestito nel Piano Nobile del Palazzo, occupando 8 sale dello stesso. Sarà ripercorsa in queste sale, attraverso un’esposizione scientifica una buona parte della carriera del grande scultore, dalle prime sculture degli anni trenta fino alle ultime opere di fine secolo. Una sala invece sarà dedicata ai bozzetti e ai disegni delle sue opere monumentali e pubbliche e proprio in questa sede sarà anche presentata al pubblico tutta la ricerca iconografica e modellistica che portò alla realizzazione della Porta di San Pietro in Vaticano. Un ultima sala, a chiusura del percorso espositivo, presenterà a ciclo continuo il documentario “Il senso dell’umano” dedicato alla vita personale e artistica del maestro, con sceneggiatura di Roberta Semeraro e la regia di Marco Agostinelli.
Sarà realizzato infine un volume monografico con fotografie ambientate al Palazzo, a cura della Fondazione Venanzo Crocetti.
La Fondazione Crocetti donerà un’opera al Palazzo che si aggiungerà così alla nascente collezione permanente di arte moderna e contemporanea di Cà Zenobio.


Progetto Culturale ed Educativo
La direzione del Palazzo, proprio per il forte ambito culturale ed artistico che lega il Maestro alla città di Venezia ha intenzione di promuovere e diffondere la mostra anche in ambito scolastico, organizzando a partire da fine settembre una serie di visite guidate per le scolaresche della Regione Veneto e in particolare per i Licei e gli Istituti d’Arte, ripercorrendo così quella propria vocazione all’educazione artistica che contraddistingue da sempre questi luoghi.

Progetto Multimediale
Nell’ambito della mostra sarà realizzato un video con le opere installate a Palazzo, che allegato al documentario già esistente sarà riprodotto in 500 copie dvd da distribuire gratuitamente nelle scuole superiori della città di Venezia, della Provincia di Venezia e della Regione Veneto.





Mostra ANTOLOGICA del Maestro VENANZO CROCETTI
Mostra ANTOLOGICA del Maestro VENANZO CROCETTI
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