DOMENICO RAMBELLI. SINTESI PLASTICHE
In esposizione una significativa selezione di sculture e disegni di Domenico Rambelli (Faenza, 1886 -Roma, 1972), senza dubbio uno dei maggiori scultori italiani tra le due guerre che ha saputo creare uno stile possente e sintetico dove le maggiori esperienze dell'arte italiana del Novecento si condensano in un linguaggio di grande forza plastica e di straordinaria forza innovativa.
La mostra permetterà uno sguardo complessivo sull'opera dell'artista ancora non conosciuto come meriterebbe, ma che ha mostrato la forza e l'importanza del suo lavoro già al principio del Novecento e fino alla sua morte avvenuta nel 1972.
Rambelli esordisce nel 1905 nell'importante contesto della esposizione della ''Società Amatori e Cultori di Belle Arti'' a Roma e due anni dopo è presente alla Biennale di Venezia.
Dopo la Prima Guerra Mondiale insegna all'Istituto di Ceramica di Faenza e dal 1920 lavora al progetto del monumento ai Caduti di Viareggio.
Nel 1922 espone ancora alla Biennale di Venezia ed è presente anche alla Primaverile Fiorentina.
Nel '26 partecipa alla Mostra del Novecento italiano a Milano. E del 1928 il monumento ai Caduti di Brisighella e nel 1931 espone alla Quadriennale di Roma.
Nel 1932 realizza importanti opere per la Mostra della Rivoluzione Fascista, nel 1936 inizia a modellare lo straordinario monumento a Francesco Baracca per la Piazza di Lugo .
Nel 1939 la Quadriennale romana gli rende omaggio con una sala personale e con il Primo Premio Nazionale per la Scultura.
Nel 1948, dopo una parentesi a Bologna, riprende a insegnare a Roma come docente di Nudo all'Accademia Intorno al 1951 realizza la decorazione della Cappella di San Francesco nella Basilica di Sant'Eugenio, lavora al Monumento ad Alfredo Oriani per Faenza e alla tomba del musicista Francesco Balilla Pratella a Lugo.
Viene nominato Accademico di San Luca nel 1960, muore a Roma nel 1972.