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Cavallo e cavaliere

Cavallo e cavaliere

bronzo

99,5 × 89,5 × 26,5 cm

1972

n. inv. 72

Il legame tra l’uomo e il cavallo è antichissimo, è un rapporto che incrocia destini, che li unisce per un unico scopo e fa condividere un viaggio che lascia traccia ben oltre i passi compiuti. La comune sorte è ben descritta nel Cantico di Mosè (Esodo, 15, 1-18), dove si descrive la rovinosa fine dell’esercito egiziano quando si chiusero le acque del Mar Rosso: “precipitò nel mare, cavallo e cavaliere”.
Nelle composizioni di Crocetti che raffigurano questo antichissimo tema iconografico, la corrispondenza tra uomo e animale è ben visibile non tanto nella sincronicità dei movimenti, ma in una certa somiglianza quasi fisionomica, come se l’andatura avesse potuto modificare e l’uno nelle sembianze dell’altro.
In questo esemplare, le membra scarne del cavaliere sembrano fondersi nel torace altrettanto asciutto del quadrupede. Il movimento di entrambi è stanco, l’uomo cerca di spronare la bestia ma senza un reale intendimento. L’obbedienza del cavallo è accennata nella zampa anteriore appena sollevata da terra, ma la testa fiacca sembra pesare più della volontà, nella torsione, ancorché aggraziata, del collo.