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Bambina con cappello

Bambina con cappello

marmo

34 x 27 x 21,5 cm

1960

n. inv. 66

La fisionomia fanciullesca, lo sguardo sbalordito di chi ancora molto deve scoprire del mondo e guarda la realtà con curiosa analisi, il candore di un sorriso appena accennato sono i tratti distinguibili di questa piccola testina, immagine concreta dell’incanto dell’infanzia.

La trattazione del marmo palesa ancor più evidentemente l’attenzione all’espressione d’innocente esplorazione: oltre il viso, perfettamente levigato, qualsiasi altro dettaglio ha una superficie scabra, con asperità più o meno grezze, ma in ogni caso presenti, dal colletto della camicia leggermente meno liscio della pelle fresca della bambina, al cappello dalla ruvidità talmente evidente da sembrare cangiante a contatto con la luce. Il cappello ha la foggia a secchiello, con le falde rivolte verso la cupola, tipico dei pastori e dà l’impressione di essere troppo largo per la testolina della fanciulla.

Per la seraficità dello sguardo rigidamente frontale e i piani semplici della composizione, la sculturina sembra rifarsi alla tradizione dei busti di secondo Quattrocento, si veda, per esempio, il Busto di Beatrice d’Este di Giovanni Cristoforo Romano (Parigi, Museo del Louvre, 1490 ca.): la bambina di Crocetti condivide la stessa serenità indagatrice e ingenuamente spavalda; al trezzone legato con nastri di seta, in questa testina si è sostituita la più semplice coroncina di trecce tipica del costume contadino abruzzese.